BELLEZZE D'ITALIA

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© nicholas de lucia


Duomo di Salerno

2025-05-31 22:20

Nicholas De Lucia

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Duomo di Salerno

Scopriamo il Duomo di Salerno e la sua storia!

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La Cattedrale, costruita in stile romanico nell’XI secolo, è stata più volte modificata con diverse aggiunte barocche. Il campanile, di grande valore storico ed artistico, è un importante testimonianza della fusione bizantino-normanna.

 

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Il Duomo di Salerno fu consacrato nel 1084 a Santa Maria degli Angeli.

E’ preceduto da una facciata barocca e dalla scalinata annessa, dell’antico prospetto resta il portale detto Porta dei Leoni per le due statue ai lati degli stipiti raffiguranti un leone (simbolo della forza di Cristo e del suo potere di condannare) e una leonessa con un leoncino allattato (simbolo di carità e misericordia).

 

 

Il portale immette in un ampio atrio di quadriportico romanico. L’atrio è circondato da un colonnato le cui colonne provengono dal vicino Foro Romano. Splendido è il loggiato soprastante

 

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Il Duomo è famoso non solo per la sua struttura ma anche per la sua cripta che custodisce le spoglie di San Matteo Evangelista, patrono della città.

La cripta del Duomo di Salerno è il cuore sacro della città; originariamente concepita come il nucleo della prima costruzione del Duomo nell’XI secolo, ha subito significative trasformazioni nel corso dei secoli, raggiungendo l’aspetto barocco grazie soprattutto agli interventi di Domenico Fontana tra il 1606 e il 1608. Il sepolcro di San Matteo è situato in una posizione semi-interrata, su di esso troneggia una statua bronzea bifronte del Santo: la doppia faccia simboleggia la sua duplice natura di uomo e di apostolo, con lo sguardo rivolto sia verso il mare che verso i monti.

La cripta presenta diversi altari e la sua volta è ricoperta di stucchi e affreschi che narrano la vita dei Santi.

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Uno dei miracoli attribuiti a San Matteo Evangelista, è il cosiddetto miracolo della Manna.

Che cos’è la Manna di San Matteo?

Si racconta che, il giorno della traslazione delle reliquie di San Matteo da Capaccio a Salerno, avvenuta il 6 maggio 954, dal corpo del Santo sgorgò un liquido miracoloso che venne denominato “Manna di San Matteo”. Da quell’evento, ogni anno, viene raccolta la miracolosa secrezione due volte all’anno: durante l’anniversario della traslazione (il 6 maggio) e durante la festa patronale (il 21 settembre).

 Per secoli la “manna” è stata distribuita ai fedeli, soprattutto agli ammalati, con batuffoli di cotone imbevuti. Pur essendo il prodotto, un fenomeno naturale è ritenuta un segno di benedizione.

 

 

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La Cattedrale custodisce, in una cappella a lui dedicata, le spoglie di San Gregorio VII Papa.

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 La Cattedrale e i sarcofagi

Anche ad un occhio poco attento non può passare inosservato che nella Cattedrale c’è un rilevante numero di sarcofagi. Rappresentano un aspetto fondamentale della cultura figurativa dell’intero monumento. La loro presenza passa attraverso la funzione di sepoltura di uomini illustri, ecclesiastici o di famiglie nobili. Era, infatti costume della civiltà medievale acquisire sarcofagi romani per dare degna sepoltura a personaggi illustri. La funzione della sepoltura è documentabile a partire proprio dalla fondazione della Cattedrale ed in particolare dalla sepoltura del papa Gregorio VII. Solo a partire dal XVII secolo i sarcofagi perdono il valore di sepoltura ed assumono un valore archeologico.

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